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22 Gennaio 2020

Mostra inaccessibile, la protesta di LEDHA Monza e Brianza

Una prestigiosa rassegna fotografica è stata allestita nell'Arengario della città lombarda, ma la struttura non ha ascensore né montascale. La protesta delle associazioni

Da metà gennaio e fino al 13 aprile nelle sale dell'Arengario di Monza è in programma la mostra "Leggere" che raccoglie gli scatti dedicati alla lettura di uno dei fotografi più noti e celebrati a livello internazionale, l'americano Steve McCurry. Una mostra prestigiosa, ma inaccessibile alle persone con disabilità motoria. L'edificio infatti non è dato di ascensori, né di montascale. Intervistato dai quotidiani locali, l'assessore alla Cultura del comune di Monza, Massimiliano Longo, ha dichiarato: "La sovrintendenza non ha mai approvato modifiche all'edificio (...). Non ha mai accettato l'installazione di un ascensore".

Sulla vicenda è intervenuta "LEDHA Monza e Brianza", che ha criticato la decisione dell'assessore di allestire la mostra all'Arengario (pur consapevole della sua inaccessibilità) e non in altri spazi che avrebbero permesso a tutti i cittadini e visitatori di accedere senza problemi. "Concordiamo che Monza meriti una programmazione culturale di valore, ma è inconcepibile che ciò possa avvenire senza che l’Amministrazione comunale si preoccupi di considerare come il 'bello e la cultura' siano un diritto per tutte le persone e da tutte fruibili", si legge nella lettera che LEDHA Monza e Brianza ha inviato all'assessore. "Trovo assurdo il fatto che la programmazione culturale di una città come Monza venga fatta tenendo in considerazione il prestigio delle strutture e non l'accessibilità delle stesse", commenta Gabriella Rossi di LEDHA Monza e Brianza.

"Noi continuiamo ad essere fermamente convinti che la vita della città, in ogni suo aspetto, a maggior ragione quindi per quanto riguarda la programmazione della vita culturale, debba tendere a realizzare eventi che sappiano convogliare più visitatori possibili ma che siano rispettosi del diritto di tutti a poterne fruire", conclude la lettera.

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