L-inc e il Comune di Cinisello Balsamo organizzano una serata in occasione della Giornata della memoria. Prima del film un dibattito con Michael von Cranach, lo psichiatra che ha contribuito a portare alla luce il programma "Aktion T4"
Quando mette piede per la prima volta nella clinica di Irsee, Ernst Lossa chiede al direttore se potrà andare a scuola. La risposta è un no. Perché nella Germania degli anni Quaranta, luoghi come la clinica di Irsee hanno altri obiettivi: nascondere i malati e gli "indesiderabili" agli occhi della popolazione. Ma soprattutto, porre fine alle "vite indegne di essere vissute". Ernst, che viene considerato dalle autorità tedesche "malato di mente e non educabile" è forse la vittima più nota del programma di eutanasia nazista noto come "Aktion T4". Ernst infatti è stato ucciso a soli 13 anni il 9 agosto 1944 con un'iniezione. Ma sulla sua cartella clinica viene indicata come causa della morte una broncopolmonite. Perché nessuno deve sapere quello che succede nella clinica di Irsee.
La storia di Erns Lossa è raccontata nel film "Nebbia in agosto" (del regista tedesco Kai Wessel) tratto dall'omonimo libro di Robert Domes. In occasione della Giornata della memoria, progetto L-inc in collaborazione con il Comune di Cinisello Balsamo, organizza per mercoledì 29 gennaio la proiezione di "Nebbia in agosto" presso l’auditorium Falcone e Borsellino del centro culturale “Il Pertini” di Cinisello Balsamo (Mi).
A rendere ancora più significativa la serata sarà il dibattito tra Matteo Schianchi, storico della disabilità e Michael Von Cranach, psichiatra tedesco e direttore dell'ospedale di Kaufbeuren (da cui dipendeva la clinica di Irsee, dove è morto Ernst Lossa) tra il 1980 e il 2006. Durante la sua direzione, Von Cranach ha scoperto le cartelle cliniche dei pazienti uccisi all’interno della struttura. Ha denunciato con saggi, mostre e convegni, il silenzio che regnava fino a pochi anni fa sullo sterminio delle persone con disabilità e sul programma di eutanasia nazista. Inoltre, ha fornito assistenza alla produzione del film in veste di consulente.
“La proposta di L-inc ci offre l'opportunità di conoscere e riflettere su un ulteriore momento di dolore e disumanità dentro le pagine già drammatiche della storia. Mostrare quanto accaduto, oltre che servire da monito perché non riaccada, sia un’occasione di riflessione sul valore della persona con disabilità quale risorsa preziosa da proteggere e sostenere”, ha commentato Valeria De Cicco, assessore ai Servizi Sociali del Comune di Cinisello Balsamo. “È estremamente importante vedere questo film -commenta Emilio Rota, presidente di Anffas Lombardia- perché, come ci ha ricordato Primo Levi: tutti coloro che dimenticano il loro passato, sono condannati a riviverlo. È un film che evidenzia gli orrori scaturiti dalla follia umana”.
La serata inizierà alle 20:30 con i saluti istituzionali da parte del Comune di Cinisello Balsamo, a cui seguirà il dialogo tra Matteo Schianchi e Michael Von Cranach. La proiezione di “Nebbia in agosto” è prevista per le 21:30. L’ingresso è libero e gratuito.
Il film
“Nebbia in agosto” racconta la storia vera del tredicenne Ernst Lossa, che venne ucciso il 9 agosto 1944 a Irsee (filiale dell’ospedale psichiatrico di Kaufbeuren, in Baviera) dove era stato trasferito un anno e mezzo prima, in quanto considerato “malato di mente e non educabile”. Ernst venne ucciso con un’iniezione letale. Ernst infatti aveva scoperto le nefandezze che avvenivano nell’ospedale e aveva inoltre cercato più volte di offrire il cibo, che lui stesso rubava dalla dispensa, agli affamati e ai malati, alle persone soggette alla cosiddetta “Dieta E”: un regime alimentare poverissimo, imposto ai bambini e agli adulti ricoverati nella clinica con il chiaro proposito di farli morire di fame. Per questa sua forma di ribellione, si decise di ucciderlo. Negli interrogatori che seguirono la fine della guerra, fu stabilito che Ernst “non era ammalato e non soffriva di nessuna turba psichica”.
"Aktion T4"
Aktion T4 è il nome del programma di eutanasia nazista avviato da Adolf Hitler nel 1939. L’azione prevedeva, sotto responsabilità medica, la soppressione di persone affette da malattie genetiche inguaribili e di persone con disabilità intellettiva. Persone le cui vite vennero giudicate “indegne di essere vissute”. Sebbene sia impossibile avere dati certi, si stima che il programma T4 abbia portato all’uccisione di circa 200mila persone.