L’associazione ha scritto all’assessore alle Politiche sociali per risolvere una serie di criticità legate all’applicazione della norma sul Fondo per la non autosufficienza, che sta provocando disagi ai potenziali beneficiari
Ad alcune settimane di distanza dall’approvazione del programma di attuazione del Fondo per la non autosufficienza in Lombardia -salutato positivamente per l’importante quota di risorse mobilitate dalla Regione- LEDHA-Lega per i diritti delle persone con disabilità ha inviato una lettera all'assessore per le Politiche sociali, abitative e disabilità per chiedere “la risoluzione di alcuni gravi problemi che si sono verificati in fase di attuazione di quanto previsto dalla delibera”. E che stanno creando gravi disagi alle persone con disabilità grave e ai loro familiari.
“Uno degli elementi cardine della nuova delibera era la continuità tra le misure già in atto e quelle che dovranno essere implementate con il nuovo assetto -sottolinea Alessandro Manfredi, presidente LEDHA-. Invece in queste prime settimane non abbiamo potuto che continuare a segnalarvi problemi connessi all’interruzione del servizio, unite a mancanze di certezze su tempi e modi di un ritorno alla normalità, ovvero sulla certezza di poter contare su un sostegno economico continuo, su cui costruire un sistema di interventi e servizi affidabile e continuo”.
Altre criticità riguardano la lentezza nell’erogazione dei “Buoni” relativi ai primi mesi dell’anno, la mancanza di continuità e il rischio di “non universalità” dell’erogazione dei voucher (che sta creando particolari problemi ad alcuni percorsi riabilitativi che coinvolgono minori con gravissima disabilità). Infine, sempre per quanto riguarda i voucher, risulta difficile individuare enti accreditati e competenti per avviare percorsi riabilitativi per minori con autismo e disabilità complesse.
Anche la scadenza per la presentazione della documentazione, il 31 marzo, appare troppo ravvicinata, soprattutto in relazione alla richiesta di nuova documentazione: la richiesta dell’Isee ordinario sta causando molti problemi e suscita molte perplessità (anche da parte dei CAF che temono un uso improprio). Così come la richiesta del contratto di assunzione o di prestazione con un ente per la gestione dell’assistenza -da presentare contestualmente alla domanda- rischia di escludere dal beneficio quelle famiglie che sono interessate a passare dall’assistenza del caregiver familiare a una di tipo professionale.
Per fare fronte a tutte queste criticità LEDHA propone e chiede a Regione Lombardia di mettere in atto nel più breve tempo possibile una serie di interventi operativi che mettano fine alle condizioni di grave disagio in cui si trovano attualmente le famiglie delle persone con disabilità:
“Dato il crescere delle situazioni di disagio presso persone e famiglie che, per definizione, si trovano a fronteggiare situazioni di vita già molto complesse –conclude Alessandro Manfredi- chiediamo con forza che si provveda quanto prima a diffondere una vostra comunicazione in merito alle vostre intenzioni e, in tempi immediatamente successivi, all’approvazione degli atti conseguenti. Ribadiamo la nostra disponibilità a collaborare per il rapido superamento di questi problemi”.