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4 Febbraio 2019

LEDHA chiede a Regione maggiore ascolto

Rinviato a data da destinarsi un incontro, previsto per oggi, tra gli assessorati e l’associazione sul bando Legge 23/99: “Convocazione tardiva”.

Era previsto per oggi un incontro -rinviato poi a data da destinarsi- tra i rappresentanti di Regione Lombardia (assessorato alle Politiche per la famiglia, genitorialità e pari opportunità e assessorato alle Politiche sociali, abitative e disabilità) e LEDHA-Lega per i diritti delle persone con disabilità per un confronto sullo stato di attuazione della Legge 23/99 (erogazione di contributi per l’acquisto di strumenti tecnologicamente avanzati) e sul Voucher autonomia.

In vista di questo appuntamento, LEDHA ha inviato ai rappresentanti regionali una lettera (in allegato) in cui anticipa alcune considerazioni e analisi rispetto al contenuto dell’incontro. “La prima è una questione di metodo, che per noi non è affatto formale, ma sostanziale -spiega il presidente dell’associazione, Alessandro Manfredi-. Ovvero la mancata consultazione e il tardivo coinvolgimento delle organizzazioni maggiormente rappresentative delle persone con disabilità nella fase di elaborazione di questi provvedimenti. Solo in questo modo avremmo avuto la possibilità di esercitare il nostro ruolo di rappresentanza in modo pienamente propositivo e collaborativo, al fine di migliorare l’efficacia dei provvedimenti”.

Entrando poi nel merito del bando relativo all'erogazione di contributi per l'acquisto di strumenti tecnologicamente avanzati, LEDHA stigmatizza il fatto che le domande possono essere presentate esclusivamente online. L’associazione chiede quindi che -al fine di tutelare le persone più fragili, in particolare le più anziane- possano essere previste forme di aiuto e sostegno a supporto delle famiglie.

Altro elemento critico sta nel fatto che solo chi ha un ISEE uguale o inferiore a 30mila euro può accedere al contributo. Tuttavia, non viene specificato se si tratta di ISEE ordinario o di tipo socio-sanitario: “Si tratta di una differenza di non poco conto -sottolinea Manfredi-. Anche in questa occasione ribadiamo come, nel caso dei servizi e benefici destinati a persone con disabilità, si debba fare riferimento all’ISEE sociosanitario, così come chiaramente prescritto dal Dpcm 159/2013”.

Inoltre, il decreto 348 del 15 gennaio 2019, ha previsto che non possono essere rimborsate le fatture antecedenti il 24 ottobre 2018 mentre nel precedente decreto (19023 del 18/12/2018) non veniva fornita alcuna indicazione in merito. “Gli scorsi anni le fatture dovevano avere data antecedente non più di 12 mesi e lo scorso bando si è concluso in date diverse a seconda delle ATS, in genere tra febbraio e aprile. Come è facile immaginare questa prescrizione sta ponendo grossi problemi a tutti coloro che hanno, spesso per necessità, affrontato spese nel periodo immediatamente precedente contando di poter presentare comunque la domanda di contributo”, sottolinea LEDHA nella lettera.

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