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2 Luglio 2007

Le leggi, da sole, non bastano…

In una lettera alla LEDHA Lorena denuncia un episodio di discriminazione avvenuto in un negozio nel centro di Milano.

Mi chiamo Lorena Rosini. Voglio raccontarvi un episodio che mi è accaduto a Milano dove mi trovavo da qualche tempo per un ciclo di terapie legato alla mia patologia,la tetraparesi spastica.

Dovendo comprare un abito elegante mi sono recata nella centralissima via Dante. Quasi all'angolo di Largo Cairoli ho visto nel negozio Angie alcuni abiti di mio gradimento. Accompagnata da mio marito Salvo, dalla mia amica Rita e da sua figlia, un'adorabile ragazzina di nome Teresa, sono entrata nel negozio compiendo l'inevitabile salto in carrozzina di un gradino. Ci siamo rivolte ad una delle due commesse, di età avanzata e sicuramente di esperienza nel settore, e abbiamo chiesto di poter provare uno degli abiti esposti in vetrina. Ci siamo scontrati subito con l'aperta ostilità della signora a cui avevamo avuto la sfortuna di rivolgerci, che ha cercato da subito di scoraggiare l'acquisto, palesando un comportamento assolutamente discriminante nei miei confronti.

Evitando di colloquiare con me e rivolgendosi solo alla mia amica, ha fatto presente che un vestito simile forse non era adeguato a causa della generosa scollatura. Poi ha dichiarato che le taglie presenti dell'abito in questione non erano adeguate alla mia taglia (cosa non vera). Per giustificare i suoi argomenti ha semplicemente appoggiato il vestito sul mio corpo e infine ha dichiarati che non erano sufficientemente pronti in negozio ad aiutare persone in carrozzina, mentre più volte semmai si erano prodigati per persone con ingessature o simili invalidità temporanee...

A questo punto, mio marito ha palesato la sua insofferenza dicendo di andare a fare un giro per cercare altri abiti in altri negozi, mentre la mia amica rintuzzava con battute assolutamente da applauso alla "cortese" commessa e la sua figliola, rimaneva sbigottita da un simile comportamento...

Usciti fuori, trovavamo nel negozio di fianco, oltre al vestito che cercavamo, anche la disponibilità e la gentilezza delle commesse del negozio Nadine che oggi voglio cortesemente e pubblicamente ringraziare. Abbiamo anche trovato divertente pavoneggiarci un po' con il sacchetto dei nostri acquisti alla vista della precedente e scortese commessa...

La mia amica Rita, non ha comunque resistito alla tentazione, vedendo nel negozio un distinto signore (forse il titolare?) di rientrare e far presente alla signora la sua scortesia e ricevendo da questa, pur davanti allo sbigottimento del distinto signore ed all'imbarazzo della sua collega, pesanti offese.

Purtroppo credo che simili comportamenti siano ancora presenti in molte persone. Spero che nel futuro possano trovarsi sempre meno persone di tale scontrosità e assoluta inadeguatezza nel rapporto con clienti, disabili e non.

Di sicuro non mi recherò più nel negozio Angie, almeno fino a quando saranno ancora presenti ancora simili commesse...

Cordialmente
Lorena Rosini

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