Segnali positivi da un incontro che si è svolto giovedì 5 ottobre a Palazzo Lombardia tra i rappresentanti di LEDHA, Anci Lombardia e della Direzione Generale Istruzione. Previsto un ulteriore stanziamento di 6 milioni di euro.
A poco meno di un mese dall’inizio dell’anno scolastico, è tempo di tracciare i primi bilanci per i servizi a sostegno dell’inclusione scolastica per gli studenti che frequentano le scuole superiori. Nello specifico, si tratta dei servizi di assistenza educativa e di trasporto, fino all’anno scorso di competenza delle Province e di Città Metropolitana di Milano. Servizi che, a seguito di una serie di provvedimenti regionali, sono ora di competenza dei Comuni pur con il sostegno di Regione Lombardia.
L’anno scorso, lo stato di dissesto economico e finanziario della Città Metropolitana e di alcune province aveva paralizzatoper molte settimane l’erogazione di gran parte di questi servizi. La situazione, rispetto a un anno fa, è decisamente migliorata. Un risultato che forse si poteva dare per scontato ma al cui conseguimento hanno lavorato con impegno molti Comuni lombardi così come gran parte delle scuole e gli stessi uffici regionali. A oggi Regione Lombardia ha registrato le richieste di oltre 3.800 studenti (con un impegno di spesa che supera i 20 milioni di euro). Un dato parziale, dal momento che mancano ancora all’appello gli studenti con disabilità residenti del Comune di Milano le cui richieste dovrebbero essere elaborate proprio in questi giorni.
Una volta completata questa fase, non ci saranno più alibi per quelle amministrazioni comunali che hanno deciso di non avviare il servizio se non in presenza di una esplicita autorizzazione da parte di Regione Lombardia su ogni specifico caso. Una scelta illegittima che è già stata condannata dalla magistratura e che, in ogni caso, non avrà più alcun argomento per essere portata avanti.
In questo quadro, non sono certo mancate le segnalazioni di problemi e criticità, in alcun casi anche molto gravi. Questioni che troveranno soluzione con l’incremento di 6 milioni di euro dello stanziamento regionale (e con i conseguenti atti amministrativi), secondo quanto emerso durante l’incontro di giovedì 5 ottobre cui hanno partecipato i rappresentanti di LEDHA-Lega per i diritti delle persone con disabilità, Anci Lombardia e della Direzione Generale Istruzione di Regione Lombardia.
Alcuni tra i problemi emersi in questi mesi si sono posti a causa dell’indicazione, negli atti di Regione Lombardia, di limitare la copertura economica a un massimo di dieci ore settimanali il servizio di assistenza educativa nelle scuole superiori, di cinque ore negli istituti e nei corsi di formazione professionale e di non prevedere alcuna copertura per i ragazzi con disabilità inseriti in progetti personalizzati degli istituti di formazione professionale.
“Si trattava di una scelta in contrasto con la normativa nazionale, ripresa del resto dalle stesse Linee guide regionali, che indica come il fabbisogno assistenziale indicato nei Progetto Educativo Individualizzato (PEI) di ogni ragazzo sia da considerare come un diritto esigibile, non soggetto quindi ad alcuna limitazione per ragioni economiche o gestionali”, commenta Alberto Fontana, presidente di LEDHA. Una situazione che rischiava di comportare problemi molto seri ai processi di inclusione scolastica di molti ragazzi con disabilità e che dovrebbe essere risolta nella prossima settimana, a seguito della variazione di bilancio che aggiungerà 6 milioni di euro agli oltre 13 milioni già stanziati da Regione Lombardia a integrazione delle risorse di provenienza statale per la copertura di questi interventi.
Grazie a queste risorse aggiuntive la Direzione Generale Istruzione potrà quindi emanare un ulteriore Atto Dirigenziale che consentirà ai Comuni di segnalare il fabbisogno di ore di assistenza educativa risultanti dai PEI, senza alcun limite predefinito sia per i ragazzi frequentanti le scuole superiori che gli istituti e i corsi professionali.
Si dovrebbe così avviare a positiva conclusione questa prima parte di revisione del sistema dei servizi di supporto all’inclusione sociale delle scuole superiori: una prima fase di lavoro a cui dovrà necessariamente seguire una fase di monitoraggio e di riflessione sulla migliore organizzazione e gestione di questi sostegni in base agli esiti effettivi nei processi inclusione scolastica.