Sono pił di duemila le persone che si sono rivolte al servizio di tutela legale di LEDHA per segnalare episodi di discriminazione e far valere i propri diritti.
Il Centro Antidiscriminazione Franco Bomprezzi ha festeggiato il secondo anno di attività. “Sono stati anni intensi: più di duemila persone si sono rivolte a LEDHA per chiedere informazioni, segnalare episodi di discriminazione per chiedere un supporto per far valere i propri diritti”, commenta Alberto Fontana, presidente di LEDHA-Lega per i diritti delle persone con disabilità.
Nel corso dei primi 18 mesi di attività del Centro Antidiscriminazione Franco Bomprezzi (dal 25 giugno 2015 al 31 dicembre 2016) sono pervenute 1.922 richieste, contatti e segnalazioni da parte di persone con disabilità, loro familiari e associazioni. Nella metà dei casi, la pratica è stata gestita direttamente dagli operatori del "Filtro", che hanno fornito informazioni e svolto servizio di consulenza.
Nella restante metà dei casi (960) le pratiche sono state gestite dai legali del Centro Antidiscriminazione Franco Bomprezzi. Tra queste, le pratiche relative a casi di discriminazione fondata sulla disabilità sono state 288. Tra le tematiche che hanno maggiormente impegnato i legali del Centro Antidiscriminazione Franco Bomprezzi ci sono la scuola (più di 300 casi segnalati), il lavoro (più di cento casi), accesso alle prestazioni sociali e sanitarie (80 casi).
Il Centro antidiscriminazione Franco Bomprezzi era stato presentato ufficialmente il 25 giugno 2015 a Milano e rappresenta la naturale evoluzione del Servizio Legale che LEDHA ha offerto sin dalla sua fondazione, nel 1979. Un progetto promosso con il contributo di Fondazione Cariplo, Telethon, Aisla e Linklaters. Con il patrocinio del Comune di Milano, di Regione Lombardia, dell'Università degli Studi di Milano e del Forum del Terzo Settore Lombardia.
“Le persone con disabilità vivono ogni giorno situazioni di discriminazione – spiega Alberto Fontana -. Chi ha una disabilità deve fare i conti quotidianamente con barriere e comportamenti che ne limitano la libertà”. Ci sono barriere visibili, come quelle architettoniche, o quelle invisibili come i pregiudizi o il mancato rispetto delle normative.
L’attività del Centro Antidiscriminazione Franco Bomprezzi si inserisce in questo ambito, con due obiettivi principali. Il primo – immediatamente evidente – è quello di contrastare le discriminazioni attraverso interventi legali, se necessario anche di natura stragiudiziale ricorrendo alle aule dei tribunali. Il secondo obiettivo, altrettanto importante, è quello di far crescere la consapevolezza delle persone con disabilità nel riconoscere e individuare le situazioni di discriminazione vietate dalla legge.
“Per le persone con disabilità o i loro familiari non è facile decidere di esporsi e, in alcuni casi, arrivare anche di fronte a un giudice. La metà del mio lavoro come legale del Centro Antidiscriminazione Franco Bomprezzi consiste proprio nel supportare le famiglie e assisterle in questa decisione”, commenta l’avocato Laura Abet.
Tracciare un bilancio complessivo dei risultati ottenuti dal Centro Antidiscriminazione Franco Bomprezzi in questi due anni momento non è ancora possibile, a causa dei lunghi tempi richiesti dall’azione giudiziaria e dall’azione di mediazione legale. Il dato che balza immediatamente agli occhi è però il numero sempre molto elevato di richieste che arrivano al Centro. “La previsione iniziale di circa mille richieste l’anno è stata ampiamente superata – commenta l’avvocato Gaetano De Luca -. Questo dato conferma come LEDHA sia oramai diventata un punto di riferimento sempre più importante per tutte le persone con disabilità, i loro familiari, gli operatori che ritengono di subire una situazione di ingiustizia e di discriminazione”.