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24 Settembre 2015

Scuola, a dieci giorni dall'inizio ancora ritardi e confusione

LEDHA fa il punto sulla situazione in Lombardia, che resta a macchia di leopardo con molti ritardi.
Fontana: “La situazione non è adeguata a rispondere ai diritti degli alunni e studenti con disabilità”.

A più di dieci giorni dall'inizio dell'anno scolastico in Lombardia sono ancora molti i bambini e ragazzi con disabilità che non riescono a frequentare regolarmente le lezioni. Sebbene le diverse Province e la Città Metropolitana di Milano si siano attivate (in alcuni casi con grande ritardo) la situazione sul territorio regionale resta a macchia di leopardo.
In base a quanto emerso dai rilevamenti effettuati in questi giorni da LEDHA-Lega per i diritti delle persone con disabilità ci sono significativi ritardi nell'erogazione dei servizi di assistenza alla comunicazione, assistenza ad personam e trasporto. 
La Città Metropolitana di Milano, ad esempio, ha delegato ai Comuni l'erogazione dei servizi. Alcuni di questi non hanno ancora dato alle famiglie l'autorizzazione alle assunzioni per gli assistenti alla comunicazione, mentre altri hanno già dato il via libera ai genitori. Più tranquilla la situazione in province come Bergamo, Como e Lodi, sebbene in alcuni casi il servizio sia stato garantito solo fino a dicembre 2015.

“Appare chiaro che la situazione non è adeguata a rispondere ai diritti dei bambini e dei ragazzi con disabilità che frequentano le scuole di ogni ordine e grado in Lombardia – commenta Alberto Fontana, presidente di LEDHA -. Continueremo a monitorare la situazione e supporteremo quelle famiglie che dovessero decidere di presentare un ricorso per tutelare il diritto all'istruzione e alla non discriminazione per i propri figli”.

Restano poi altre perplessità relative alle risorse economiche a disposizione. Nell'ambito dell'intesa con l'Unione delle Province Lombarde, Regione Lombardia si era impegnata a rendere disponibili dieci milioni di euro per l'anno 2015. Di questi, tre milioni di euro sono stati stanziati nei giorni scorsi dalla Direzione Generale Famiglia, mentre altri sette milioni di euro – secondo quanto illustrato da Regione Lombardia – erano già stati messi a disposizione dalla Direzione Generale Istruzione. Riguardo quest'ultimo stanziamento, non sappiamo quanti soldi siano già stati spesi e quanti, invece, siano ancora a disposizione per l'anno scolastico in corso.
La Città Metropolitana di Milano ha annunciato lo stanziamento di contributi forfettari per l'erogazione dei servizi: 3.500 euro per ogni studente del secondo ciclo con disabilità non sensoriale, 5.000 euro per alunni e studenti con disabilità sensoriale “pura”, 3.000 euro per alunni e studenti con disabilità associate. Il rischio è che per i casi più gravi queste risorse non bastino a garantire la copertura di ore previste dal PEI (Progetto educativo individuale) che, è bene ricordarlo, rappresenta l'unico documento cui ci si deve attenere – per legge – per erogare le ore di assistenza. “Devono essere erogate tutte le ore di assistenza di cui ogni bambino e alunno con disabilità ha bisogno. Ed è importante che gli interventi siano qualificati”, aggiunge Armando de Salvatore, membro del consiglio direttivo di LEDHA.


Come LEDHA ha più volte sottolineato, l'inclusione scolastica per i bambini e i ragazzi con disabilità rappresenta un diritto fondamentale, sancito dalla legge. “Non possono esserci attenuanti legate a motivi economici e organizzativi per la mancata erogazione dei servizi di assistenza e trasporto – spiega l'avvocato Laura Abet del Centro Antidiscriminazione “Franco Bomprezzi” -. Qualsiasi mancanza o ritardo nell'erogazione di questi servizi rappresenta una discriminazione, e come tale può essere sanzionata da un tribunale”.

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