Una piccola vittoria per la Uildm di Bareggio che, con l'aiuto dello sportello legale di LEDHA, ha ottenuto un palco accessibile dove far esibire i bambini di una scuola elementare. Tra cui una ragazzina con disabilità.
Tutto è bene quel che finisce bene. E così lo spettacolo teatrale organizzato dagli alunni di una scuola elementare ha potuto andare in scena su un palco accessibile anche a una bambina con grave distrofia muscolare.
La vicenda aveva avuto inizio mesi fa, prima della messa in scena dello spettacolo, con l'avvio di un laboratorio teatrale all'interno di una scuola elementare di Abbiategrasso (Milano): "Da subito ci si è resi conto che il palcoscenico della struttura messa a disposizione dal Comune non era accessibile - spiega Marco Buttafava della Uildm di Bareggio -. E abbiamo chiesto, per tempo, di trovare una soluzione".
Nonostante i mesi di lavoro spesi da parte delle associazioni per cercare di risolvere il problema, ancora a pochi giorni dallo spettacolo non era stata trovata una soluzione adeguata. La sola risposta che si prospettava era quella - impraticabile - di sollevare a braccia la carrozzina della giovane attrice per issarla sul palco.
“A quel punto, vista anche l'inerzia del dirigente scolastico, come Uildm abbiamo deciso di intervenire - spiega Buttafava -. Abbiamo spedito una lettera di diffida chiedendo alle istituzioni di risolvere la questione in maniera degna, ad esempio individuando una struttura alternativa per lo spettacolo teatrale". La minaccia di ricorrere alle vie legali ha sortito l'effetto desiderato. In poco tempo è stata individuato un teatro con palco accessibile dove lo spettacolo ha potuto andare in scena senza discriminare nessuno dei piccoli attori.
Una piccola, ma significativa, vittoria per la Uildm di Bareggio, sostenuta anche dalla famiglia della bambina, che non ha mai mollato e ha voluto a tutti i costi trovare una soluzione dignitosa. "Solitamente riusciamo a trovare una soluzione a problemi come questo attraverso il dialogo con le istituzioni - conclude Marco Buttafava -. Ma questa volta non c'è stato nulla da fare: il ricorso allo sportello legale è stato fondamentale. E temo che per il superamento delle barriere architettoniche questa sia l'unica strada da battere".