Dura presa di posizione della FISH contro le bozze che del testo e che prevedono l'introduzione di un limite reddituale (40mila euro) per la concessione dell'indennità di accompagnamento. Barbieri (FISH): "Reagiremo con forza".
"Pensavamo di non dover rivedere le brutali ipotesi normative già avanzate da Monti e Tremonti. Invece ritroviamo, nella bozza di legge di Stabilità, la volontà di risparmiare sulle gravi disabilità, comprimendo il diritto all'indennità di accompagnamento. Reagiremo come abbiamo già fatto in passato." Questo il commento a caldo di Pietro Barbieri, presidente della FISH - Federazione italiana per il superamento dell'handicap, dopo la lettura delle prime bozze della legge di Stabilità.
Il testo prevede l'introduzione di un limite reddituale per la concessione dell'indennità di accompagnamento alle persone con gravi disabilità che abbiano compiuto i 65 anni d'età. Se le bozze che stanno circolando in queste ore diventassero legge, a chi supera i 40mila euro di reddito lordo (70mila se coniugato) non verrà più concessa l'indennità di accompagnamento. Chi ne è già titolare non avrà più rivalutazioni.
“Chi ha elaborato quella bozza dimentica che quella provvidenza ha una natura indennitaria, che è l'unico livello essenziale certo riconosciuto alle persone con disabilità. E, ancora una volta, si dimentica che la disabilità è la prima causa di impoverimento - sottolinea Pietro Barbieri -. Non si considera che una persona anziana, con grave disabilità, spende gran parte delle sue risorse, spesso intaccando il patrimonio, per garantirsi un'assistenza che lo Stato non offre. Il tutto accade in un Paese che preferisce sospingere le persone non autosufficienti verso il ricovero in istituto, anziché sostenere e favorire la domiciliarità."
A essere penalizzati saranno proprio coloro che dovranno fare i con ti con il nuovo Isee (che a causa della legge Salva Italia di Monti considera un reddito la pensione sociale e di invalidità), con i nuovi tributi, con la probabile introduzione di nuovi ticket, con la compressione dei servizi sociali da parte degli enti locali. Una reazione molto contrariata quella di FISH anche di fronte alla previsione di un Fondo per la non autosufficienza inferiore ai 300 milioni e all'incertezza intorno al Fondo per le politiche sociali.
“La cosa che colpisce in questa vicenda è che un'ipotesi così gravosa per le famiglie e in netto contrasto con qualsiasi ragionamento connesso alla parità di trattamento delle persone con disabilità non sia stato preceduto da una doverosa consultazione preventiva del mondo associativo", commenta Franco Bomprezzi, presidente di Ledha. "Speriamo che la vicenda si concluda in modo diametralmente diverso da queste prime anticipazioni - conclude Bomprezzi -. Saremo attenti a seguire gli sviluppi della legge di stabilità e pronti a una mobilitazione nel caso queste sciagurate ipotesi contenute nella bozza dovessero tradursi in realtà".