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25 Luglio 2013

Una locanda per clienti speciali

Resterà aperta fino a metà settembre la "Locanda alla mano", progetto promosso da Agpd e cooperativa Conté per promuovere l'inserimento lavorativo di ragazzi con sindrome di Down.

Nel caldo dell'estate milanese, i turisti e i lavoratori rimasti in città potranno godersi un nuovo (e speciale) punto di ristoro nel Parco Sempione. Soffici tramezzini, succhi di frutta e gelati artigianali sono solo alcune delle offerte sul ricco menu offerto dalla "Locanda alla mano". Dietro al bancone e ai fornelli, otto ragazzi e ragazze con sindrome di Down che, grazie al supporto e al tutoraggio di Agpd (Associazione genitori e persone con sindrome di Down onlus), avranno la possibiltà di costruirsi una professionalità e un lavoro. Partner del progetto Partner del progetto il Gruppo Repower e il Comune di Milano.

“Il percorso che ha portato all'apertura della Locanda è iniziato anni fa e vede oggi il primo risultato nell'avvio di questo esperimento in cui i nostri ragazzi potranno confrontarsi concretamente con il mondo del lavoro", commenta Gian Marco Gavardi, presidente di Agpd.
Ad accogliere i commensali è una mano d'acciaio rosa alta sei metri: la locanda, che si trova in viale Gadio (piazza del Cannone) è aperta sette giorni su sette (dalle 10 alle 19.30) fino a metà settembre. Uno spazio che non è solo un punto di ristoro dove gustare ottimi panini (garantiti dal brand Tramezzino.it), ma soprattutto un ambiente dove valore umano e qualità del cibo si sposano in un ambiente dal design ricercato.

Il progetto è stato pensato per dare una risposta alle difficoltà che molti ragazzi con disabilità incontrano quando si affacciano al mondo del lavoro. "Spesso si trovano a svolgere mansioni noiose e non qualificate - spiega Fabio Bocchiola, presidente della cooperativa Conté che gestisce il progetto -. Da qui è nata l'idea di "ribaltare" la prospettiva e di costruire un progetto capace di valorizzare le potenzialità di questi ragazzi".

“Invitiamo la città a voler dare una mano a questa iniziativa e ad andare alla Locanda: un modo nuovo per rendere possibile l'inclusione lavorativa dei nostri ragazzi", conclude Gian Marco Gavardi. La Locanda, infatti, non sarà un esperimento spot: la sua struttura mobile, disegnata dallo studio Italo Rota, permetterà di spostarla e di adattarla a nuove location, anche in vista di Expo 2015

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