Il giovane di origine colombiana con sindrome di Down potrà prestare giuramento di fedeltà alla Repubblica e ottenere la cittadinanza. Soddisfatta la mamma e Aipd: “Ma serve una modifica della normativa”.
Si concluderà il 19 giugno l'odissea di Cristian Ramos, il diciottenne con sindrome di Down figlio di una donna colombiana, che si era visto negare la cittadinanza perché giudicato incapace di prestare il giuramento. Nei giorni scorsi la famiglia ha ricevuto la comunicazione ufficiale: il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha firmato il decreto di concessione di cittadinanza e Cristian dovrà recarsi presso l'anagrafe del suo quartiere per prestare il giuramento.
"Siamo felicissimi, finalmente si conclude questo lungo percorso di riconoscimento dei diritti di mio figlio e, speriamo, per tutte le persone con sindrome di Down - ha raccontato commossa la madre di Cristian, Gloria Ramos -. Ora speriamo che facciano una legge che dia questo diritto a tutti". Un auspicio condiviso anche da Andrea Sinno, operatore di Telefono D (linea utile dell'Associazione italiana persone down) che si è occupato della questione: "Speriamo che il buon esito della vicenda serva a richiamare l'attenzione sulla necessità delle modifiche alla normativa in tema di acquisizione della cittadinanza. In modo particolare nelle parti in contrasto con l'articolo 18 della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, ratificata dall'Italia".
L'esito della vicenda di Cristian è sicuramente positivo. Ma si è trattato di una soluzione "ad personam", un provvedimento che ha permesso di affrontare un caso specifico ma che non ha risolto il problema per altri ragazzi di origine straniera e con problemi intellettivi cui, un domani, potrebbe essere vietato di prestare giuramento.
L'odissea di Cristian, nato e cresciuto a Roma, aveva avuto inizio qualche mese fa, poco dopo il compimento del 18° compleanno: in base alla normativa vigente, il ragazzo ha 12 mesi di tempo per presentare la richiesta di cittadinanza. Ma la Prefettura di Roma, prima ancora di prendere in esame la pratica presentata dalla madre aveva ritenuto Cristian incapace di intendere e di volere perché affetto da sindrome di Down. Non idoneo a prestare giuramento di fedeltà alla Costituzione, passaggio necessario per ottenere la cittadinanza. Una mobilitazione lanciata sulla piattaforma Change.org ha raccolto oltre 30mila firme, consegnate al deputato Khalid Chaouki, che ha poi presentato un'interrogazione parlamentare sul caso di Cristian.