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18 Giugno 2013

A Milano un nuovo centro per l'autismo

Sarà gestito dalla Fondazione Renato Piatti ed è accreditato con il servizio sanitario regionale. A gestirlo sarà Paolo Aliata, già responsabile operativo di Ledha.

"Se scegliamo di chiamare ciascuno per nome, non possiamo trattare tutti allo stesso modo". Questa la filosofia che anima il Centro terapeutico riabilitativo semiresidenziale di neuropsichiatria per l'infanzia e l'adolescenza (Ctrs) inaugurato ieri, lunedì 17 giugno, a Milano. Il servizio verrà gestito dalla Fondazione Renato Piatti ed è stato pensato per dare una risposta ai bisogni riabilitativi precoci di bambini di età compresa tra i 2 e i 5 anni, con diagnosi di autismo o di disturbi pervasivi dello sviluppo. E che vuole essere un importante punto di riferimento per le famiglie milanesi e lombarde che, quotidianamente, devono fare i conti con questa malattia. "I casi stimati sono circa 90mila in Lombardia e un migliaio a Milano - spiega Anna Curtatelli Bovi, presidente della sezione lombarda di Angsa (Associazione nazionale genitori soggetti autistici) -. Ma i centri per la presa in carico hanno lunghe liste d'attesa".

Il Ctrs - situato all'interno del Centro Mafalda Luce in via Rucellai, 36 - è accreditato per 10 posti fino al dicembre 2013 (successivamente diventeranno 40) e può contare su un'equipe multidisciplinare composta da neuropsichiatri, psicologi clinici, educatori professionali e terapisti della riabilitazione. Grazie all'accreditamento con il servizio sanitario nazionale, le prestazioni offerte dall Ctrs saranno completamente gratuite per le famiglie.

“A ciascun bambino serve un vestito che si adatti alle sue esigenze. Vogliamo fare in modo che ogni bimbo con autismo che viene in questo centro possa scegliersi il proprio. Quello che meglio si adatta alle sue esigenze", spiega Paolo Aliata, già responsabile operativo di Ledha e ora direttore responsabile del Ctrs.
I locali del Ctrs assomigliano molto a quelli di una casa: spazi per l'accoglienza, spazi per le attività arredati con banchi di scuola, spazi per il relax e lo svago che replicano la cameretta di casa. "Il nostro obiettivo è avere un ambiente che si adatti alle esigenze dei bambini e che sia facile da capire e interiorizzare - spiega Paolo Aliata, responsabile del Ctrs - Per questo abbiamo scelto di seguire il principio del come se, che suggerisce di organizzare gli spazi per renderli il più possibile assimilabili a quelli della vita quotidiana". Spesso, infatti, il bambino con autismo ha grandi difficoltà a trasferire le esperienze da un contesto all'altro. L'approccio del "come se", permette di agevolare al massimo questo passaggio. Il modello di intervento è basato sulle Linee guida del Ministero della Sanità 2011-2015. "Per questo abbiamo selezionato personale sia con formazione di tipo cognitivo-comportamentale che di tipo evolutivo ", sottolinea Paolo Aliata.

“A oggi, ad appena un mese dalle nostre comunicazioni ai servizi preposti, abbiamo già avuto contatti e segnalazioni di interesse per una ventina di bambini
- spiega Michele Imperiali, direttore generale della Fondazione Renato Piatti - a testimonianza del fatto che il bisogno di intervento precoce è senz'altro rilevante".

 

I.S.

Per informazioni è possibile contattare, in orario d'ufficio, il responsabile di struttura Dottor Paolo Aliata (cell. 3425433267, mail paolo.aliata@fondazionepiatti.net) oppure la Dottoressa Silvia Chiaravalle, assistente sociale coordinatore flussi, (cell. 3316528497, mail silviachiaravalle@fondazionepiatti.it).

 

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