Con l'insediamento della nuova Giunta regionale, LEDHA chiede un incontro «in tempi ravvicinati» al neo-assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale e Volontariato, Maria Cristina Cantù. Riportiamo il testo della lettera.
Gentile Assessore,
LEDHA e le Associazioni di persone e famiglie con disabilità che la compongono Vi esprimono un sincero augurio di buon Lavoro per gli importanti e delicati ruoli che avete assunto alla guida dei processi di sviluppo della Regione Lombardia. Proprio per la sincerità del nostro augurio, Le chiedo la possibilità di avere un incontro in tempi ravvicinati. Un appuntamento in cui si possa illustrare la nostra disponibilità - ed estremo interesse - ad affrontare lʼintera materia delle politiche di welfare, in relazione ai diritti di cittadinanza delle persone e delle famiglie con disabilità. In tal senso, auspichiamo che nellʼagenda di una non più rinviabile riforma del welfare lombardo, trovino spazio oltre alle questioni già oggi sul tappeto, in gran parte inerenti la gestione della rete dei servizi esistenti (Fattore Famiglia Lombardo, Sistema di valutazione multidisciplinare del bisogno, Costi standard, Finanziamento del sistema sociosanitario e socio-assistenzale, Valutazione sugli esiti delle sperimentazioni, ecc.) anche i temi più cari al nostro movimento associativo, in parte previsti da PAR Disabilità ma mai seriamente affrontati. Facciamo riferimento alle proposte sullʼattivazione di un reale sistema di presa in carico globale che promuova la vita indipendente e lʼinclusione sociale delle persone con disabilità, ma anche alla valorizzazione del territorio, del ruolo dei Comuni e delle organizzazioni sociali, che oggi si trovano in posizione subalterna nella implementazione del welfare sociale regionale.
Approfittiamo di questa comunicazione per unirci alle preoccupazioni già espresse dal mondo degli enti gestori e rilanciate dal Forum Terzo Settore Lombardia, a seguito di due provvedimenti assunti dalla Giunta Regionale negli ultimi giorni della passata legislatura (DGR 4879 del 21/02/2012 e DGR 4980 del 7/03/2012) che, anche a nostro avviso, contengono elementi di forte condizionamento del sistema dei servizi alla persona e delle politiche rivolte alle persone con disabilità. Si tratta di provvedimenti di vera e propria riforma del sistema senza che vi sia stato alcun tipo di confronto preventivo, salvo alcuni aspetti di carattere tecnico.
In particolare, riteniamo che la previsione della conversione di posti RSA non occupati per rispondere alle liste di attesa di RSD e CSS, sia lesiva della dignità delle persone con disabilità.
Altri aspetti invece, come ad esempio la previsione di criteri di appropriatezza delle prestazioni rese nei servizi sociosanitari identici sia per rete dei servizi per persone anziane che per la rete dei servizi rivolti a persone con disabilità, appaiono del tutto inadeguati a valutare lʼappropriatezza delle prestazioni che hanno finalità del tutto diverse (inclusione sociale, promozione del protagonismo della persona, e non solo cura e assistenza).
Unʼinsieme di valutazioni e preoccupazioni che ci portano a condividere pienamente le posizioni del Forum del Terzo Settore lombardo per chiedere la revoca o almeno la sospensione dellʼefficacia di questi provvedimenti, come segno di attenzione delle osservazioni che provengono dal territorio, ovvero dal luogo dove le persone vivono e subiscono, nel bene e nel male, gli effetti delle decisioni istituzionali.
Ci auguriamo quindi che si possa riprendere un percorso comune di confronto e approfondimento, da svolgere non solo sul terreno dellʼanalisi del contesto, ma anche e soprattutto su quello delle proposte.
In attesa di un positivo riscontro e certi della Vostra attenzione, porgiamo distinti saluti
Fulvio Santagostini
Presidente LEDHA
