Dopo l’approvazione del bilancio regionale è ufficiale che i comuni lombardi avranno a disposizione 101 milioni di euro in meno rispetto al 2011: chi pagherà questo conto?
Poco prima di Natale LEDHA aveva lanciato un grido di allarme molto forte (articolo pubblicato il 15 dicembre 2011).
Ora i dati reali confermano le preoccupazioni di allora. Il Consiglio Regionale ha infatti approvato il bilancio 2012 e, pochi giorni dopo, la Giunta Regionale ha definito le modalità di trasferimento di quello che resta del Fondo Nazionale per le Politiche Sociali.
Grazie anche all'analisi di Laura Pelliccia, pubblicata sul sito di Lombardia Sociale (articolo pubblicato il 17 gennaio 2012), siamo ora tutti in grado di comprendere le dimensioni del fenomeno dei tagli ai fondi sociali 2012.
Si conferma che, grazie ai tagli statali, il Fondo per la Non Autosufficienza è stato azzerato e che la quota di Fondo Nazionale Politiche Sociale è di 25 milioni di euro, di cui 5 saranno trattenuti dalla Regione; il Fondo Sociale Regionale è stato fissato a 40 milioni di euro, mentre l'anno scorso, anche a seguito della manifestazione indetta da Ledha il 19 maggio, era di 70 milioni di euro.
Questo significa che per il 2012 i comuni potranno contare su trasferimenti pari a 60 milioni di euro rispetto ai 161 milioni di euro del 2011.
In che modo questi tagli andranno ad incidere sulle scelte di politica sociale del territorio?
La spesa per i servizi sociali in Italia e in Lombardia è già storicamente bassa: inoltre in questi ultimi anni i Comuni hanno subito altri tagli ai loro bilanci e sono soggetti alla disciplina di bilancio dettata dal Patto di stabilità.
Quanti saranno i Comuni lombardi che decideranno di compensare con risorse proprie questi tagli e in che misura vorranno e potranno farlo?
E' purtroppo facile prevedere che in molti comuni le amministrazioni si apprestino invece a decidere quali servizi tagliare e quali tariffe aumentare.
In questo momento si capirà, comune per comune, chi pagherà il conto di questi tagli; chi si ritroverà senza più un servizio su cui contare, chi con una spesa in più da affrontare e chi, magari tra quelli che non hanno mai ricevuto alcun tipo di beneficio, senza alcuna prospettiva di poter contare su un sostegno in caso di necessità.
In questo contesto, le associazioni delle persone con disabilità stanno rinnovando, nonostante tutto, il loro impegno a contribuire alla stesura dei Piani di zona 2012 - 2014 (articolo pubblicato il 18/01/2012) non nascondendosi i problemi e le difficoltà.