Il percorso sperimentale del Centro Progetto di Vita - CPV permette oggi una prima sintesi dei fattori principali emersi utili alla formulazione di un’ipotesi di continuità del progetto.
Il percorso sperimentale del Centro Progetto di Vita - CPV, per il monitoraggio e l'accompagnamento di progetti personalizzati di vita autonoma ed indipendente, permette oggi una prima sintesi dei fattori principali emersi utili alla formulazione di un'ipotesi di continuità del progetto. Lo stesso, promosso e sostenuto dall'Assessorato alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà Sociale della Regione Lombardia e gestito da LEDHA - Lega per i diritti delle persone con disabilità - con il coinvolgimento delle Associazioni di riferimento, è stato avviato nel marzo 2009 e si è rivolto alle persone con disabilità motoria che stanno cercando risposte al proprio bisogno e diritto ad una vita autonoma e indipendente, intendendo l'indipendenza come espressione di se stessi attraverso strumenti ed azioni che fanno capo al soggetto per cui sono attivati.
Oggi consegniamo all'Assessorato Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà Sociale della Regione Lombardia un quadro che evidenzia la complessità della risposta alle persone con disabilità motoria in materia di vita autonoma ed indipendente ma possiamo segnalare le priorità ineludibili di intervento affinché il diritto alla vita indipendente non sia enunciato solo in preziosi documenti di programmazione ma possa diventare un diritto esigibile e dare finalmente ai cittadini lombardi con disabilità la possibilità di sviluppare un proprio dignitoso progetto di vita
Il diritto alla vita indipendente, sancito anche dall'art. 19 della Convenzione ONU, non è solo la risposta ad un bisogno specifico di una categoria di persone ma il punto di partenza su cui basare la riorganizzazione della filiera dei servizi e su cui definire le priorità degli interventi, soprattutto in una situazione di crisi come quella che stiamo vivendo
Nei tre anni di lavoro del Centro è venuto alla luce un bisogno trasversale legato alle tematiche sulla vita indipendente che vedrà il soddisfacimento attraverso uno strumento estremamente complesso riconducibile ad una sorta di agenzia per la vita indipendente, sul modello dell'esperienze del nord Europa e della capitale italiana. Tale strumento potrà funzionare attraverso le sinergie rese possibili dallo sviluppo negli attori chiave dei sistemi istituzionali e sociali, di vocazioni e propensioni volte a realizzare giochi a somma positiva.
L'obiettivo principale del CPV è quindi diventare nodo centrale di una rete di informazioni, soggetti e strumenti a disposizione sia delle persone con disabilità motoria e delle famiglie, sia di tutti gli altri attori coinvolti nel processo di realizzazione di un percorso di vita indipendente.
Da un punto di vista organizzativo stiamo parlando di una realtà sussidiaria che si costituisce come nodo e snodo della rete, mettendosi a servizio ed in collegamento delle realtà istituzionali (nello specifico ASL e Comune) per offrire il miglior supporto possibile ai percorsi esistenziali delle persone con disabilità motorie milanesi.
Naturalmente, in conclusione, tutto questo ha senso se le istituzioni decidono di assumere lo sviluppo della vita indipendente come un paradigma base per le politiche sociali attraverso una seria riflessione sulla qualità dei servizi in essere e, di conseguenza, impostando strumenti di finanziamento specifico, pur nella difficoltà economica attuale, che permettano la sperimentazione di progetti di vita indipendente. Questo percorso permetterà, siamo sicuri, oltre al miglioramento della qualità della vita delle persone con disabilità e delle loro famiglie, anche una razionalizzazione della spesa e un risparmio economico rispetto alla istituzionalizzazione di questi cittadini lombardi.
Gli operatori CPV
Marco Rasconi, Franca Tagliabue, Annamaria Cremona