l'INPS con nuove circolari continua a perseverare nella campagna contro i veri invalidi
L'INPS non contenta di proseguire nella sua campagna di verifiche vessatorie sui "veri" invalidi - "vengono chiamati a visita di revisione per l'invalidità civile - denuncia Fulvio Santagostini, Presidente LEDHA"Persone ricoverate in RSD o in carica a CDD - continua Fulvio santagostini - vengono chiamati a visita di verifica persone con disabilità molto gravi che hanno ottemperato all'invio della documentazione richiesta", ha deciso di essere più realista del Re (il Ministro dell'economia Giulio Tremonti)".
Con due note trasmesse alle sedi territoriali, infatti, l'INPS in un sol colpo stabilisce che:
- per ottenere l'accertamento di invalidità civile occorrerà essere sottoposti a due visite:una da parte delle commissioni ASL, l'altra da parte di una commissione INPS (Circolare 131/2009).
- invece con le "Linee Guida operative in Invalidità Civile", l'INPS reintroduce i contenuti di un emendamento alla Legge Finanziaria del giugno scorso cancellato dal Parlamento,emendamento che di fatto metteva in discussione l'indennità di accompagnamento.
Le modifiche previste riguardano i criteri per la valutazione delle condizioni per la concessione dell'indennità di accompagnamento, ed in particolare riguardano i concetti di
"impedimento a deambulare" ed "il compimento degli atti della vita quotidiana".
Nel primo caso si da indicazione che l'impossibilità di deambulare senza l'aiuto di un
accompagnatore deve essere permanente e non prevedere l'utilizzo di nessun ausilio che possa rendere la persona con disabilità anche in minima parte autonomo.
Questo significa che chi deambula lentissimamente e con enorme fatica con l'aiuto di un
tripode, di due stampelle o di altri ausili, non potrebbe più ottenere l'indennità di
accompagnamento.
Nel caso degli atti della vita quotidiana l'INPS indica nella presenza di una assistenza continuativa e nella impossibilità di compiere il "complesso" degli atti quotidiani come nuovo criterio di discrimine uno dei requisiti indispensabili per poter ottenere il riconoscimento del diritto a ricevere l'indennità di accompagnamento.
Questi concetti contraddicono e rendono vani i percorsi riabilitativi che si pongono l'obiettivo di riuscire a far raggiungere ad una persona con disabilità grave, il massimo dell'autonomia possibile attraverso anche l'utilizzo di ausili.
Con questi requisiti sanitari, di fatto, si cancella l'indennità di accompagnamento per la gran parte dei cittadini italiani con grave disabilità che, quotidianamente a costo di un enorme fatica, cercano di conquistarsi quegli spazi di autonomia che la loro disabilità permette.
"Tutto questo è gravissimo - dichiara Fulvio Santagostini, Presidente di LEDHA - sia perché l'INPS non rispetta una decisione del Parlamento Italiano, sia perché è l'ennesima dimostrazione che l'obbiettivo primario non è quello di scovare e colpire i falsi invalidi, ma di risparmiare sulla pelle e sulla dignità della qualità della vita delle vere persone con disabilità di questo Paese. Per questo abbiamo chiesto l'istituzione di un tavolo di confronto con la Regione Lombardia, l'INPS e le Associazioni più rappresentative delle persone con disabilità"
per ulteriori approfondimenti: www.handylex.org