Un’altra ordinanza si pronuncia a favore delle persone con disabilità e delle loro famiglie. Dichiarati illegittimi tutti quei regolamenti che disciplinavano i criteri di accesso ai servizi nel Comune di Gallarate.
Tutti i ricorrenti, a prescindere dal tipo di servizio di cui beneficiava il loro familiare, si sono trovati costretti a rivolgersi alla magistratura per arrestare un prassi purtroppo molto diffusa nei nostri distretti territoriali messa in atto dagli enti locali, quella di chiedere e pretendere il pagamento delle rette ai familiari della persona con disabilità, anziché chiederla direttamente e solo alla persona con disabilità beneficiaria del servizio.
Nei loro ricorsi i familiari dei beneficiari del servizio hanno chiesto l'annullamento degli atti con i quali gli enti locali periodicamente chiedevano loro una partecipazione al costo, che con il tempo era diventata sempre più insostenibile, anche perché calcolata senza tenere conto della regola che impone di tenere conto solo della situazione economica del singolo beneficiario.
I familiari pertanto non solo venivano chiamati a pagare una parte della retta dei propri cari, ma tale contributo veniva anche calcolato non rispettando i criteri stabiliti dalla normativa nazionale Isee che impone di tenere conto solo dei redditi e dei patrimoni del beneficiario.
Ma ancora una volta la magistratura ha ritenuto profondamente illegittima questa condotta degli enti locali.
"La sentenza riguarda ancora una volta il servizio diurno - spiega l'avvocato Francesco Trebeschi, uno dei più importanti legali impegnati nella campagna "Pagare il Giusto" - L'ordinanza è significativa in quanto conferma l'orientamento del Tar di Milano rispetto alla questione. Nel gennaio 2009 era infatti già stata emessa una sospensiva a danno del Comune di Oggiona Santo Stefano che si era risolta con sentenza favorevole anche dopo il relativo ricorso del suddetto comune al Consiglio di Stato. Dopo quella sentenza sono stati fatti altri pronunciamenti, come quello del comune di Mediglia emesso di recente. Sentenze pilota che confermano il diritto e che ribadiscono la posizione del Tar di Milano a cui fa capo l'intera Regione Lombardia. A questo punto posso dirmi ottimista rispetto all'evoluzione del panorama lombardo. Sarà necessario ancora un po' di tempo perché i comuni adeguino i propri regolamenti in merito".
Del resto da alcune stime fatte di recente da alcuni comuni dell'hinterland milanese risulta perfettamente sostenibile la spesa rispetto ai servizi residenziali al netto dell'assegno di accompagnamento. Somme che invece sarebbero certamente insostenibili dalle famiglie.
La situazione è quindi ora impostata in maniera favorevole. Dall'anno scorso ci sono state ben 8 pronunce favorevoli da parte del TAR.
"La sentenza - commenta Fulvio Santagostini, Presidente LEDHA - riconferma che la posizione che la nostra federazione ha tenuto è corretta. Nonostante tutto questa è però soltanto una vittoria a livello locale. A livello regionale la questione non è ancora risolta. LEDHA sta ragionando infatti per trovare una soluzione che modifichi il sistema e tuteli le persone con disabilità e le loro famiglie".
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