Pubblichiamo una sintesi del numero di marzo della newsletter "Diritti a ostacoli" dell’Osservatorio Human Hal. Con un affondo sull’inaspettato rinvio dell’entrata in vigore del decreto legislativo 62 del 2024
Il terzo numero della “Diritti a ostacoli” pubblicata dall’Osservatorio Human Hall sui diritti delle persone con disabilità si concentra sullo stato di attuazione delle riforme che sono intervenute in materia di diritti delle persone con disabilità tra la fine del 2023 e il 2024, in particolare sull’inaspettato rinvio dell’entrata in vigore del decreto legislativo n. 62 del 2024.
Riportiamo di seguito il un estratto del paragrafo introduttivo della newsletter
Nella newsletter del 18 febbraio avevamo informato i nostri lettori delle molteplici difficoltà che stava incontrando l’avvio della sperimentazione della riforma sulla disabilità prevista dal decreto legislativo 62 del 2024. Solo qualche giorno dopo, il 21 febbraio, il Parlamento ha convertito in legge n. 15 del 2025 il cosiddetto decreto “mille-proroghe” (decreto-legge n. 202 del 2024) e ha introdotto una novità inaspettata, che ha molto sorpreso anche buona parte del mondo che si occupa dei diritti delle persone con disabilità. Questa novità conferma in modo evidente le difficoltà di cui si era scritto: l’art. 19-quater del decreto “mille-proroghe” ha infatti disposto il prolungamento della durata della sperimentazione, che sarà dunque di 24 mesi e non di 12 mesi, come inizialmente stabilito. Di conseguenza, l’entrata in vigore della riforma a regime slitta al 1° gennaio 2027, mentre la sperimentazione proseguirà fino al 31 dicembre 2026.
A compensare, se così si può dire, questo ritardo nei tempi, c’è l'ampliamento, che avrà luogo dal 30 settembre 2025, dei territori interessati dalla sperimentazione e che interesserà altre 11 province (Alessandria, Lecce, Genova, Isernia, Macerata, Matera, Palermo, Teramo, Vicenza, Trento e Aosta) oltre alle nove già individuate nel decreto-legge n. 71 del 2024 (Brescia, Catanzaro, Firenze, Forlì-Cesena, Frosinone, Perugia, Salerno, Sassari e Trieste)
Di conseguenza, dal prossimo autunno, in ogni Regione italiana ci sarà almeno una provincia in cui la sperimentazione dovrà prendere avvio. Inoltre, si è previsto l'aumento del numero di patologie che dovranno essere oggetto, sempre nell’ambito della sperimentazione, della valutazione di base secondo i criteri ICD e ICF . Così, oltre a quelle già indicate nel d.l. 71 del 2024 (disturbi dello spettro dell’autismo, diabete di tipo 2 e sclerosi multipla), si aggiungono artrite reumatoide, cardiopatie, broncopatie e malattie oncologiche.
Viene posticipata poi al 30 novembre 2026 (si ricordi che, nella versione originaria del d.lgs. n. 62 del 2024, il termine era fissato al 30 novembre 2024, poi procrastinato al 30 novembre 2025 dal decreto-legge n. 71 del 2024) anche l’adozione del regolamento che dovrà aggiornare, in base all’ICF, le definizioni, i criteri e le modalità di accertamento previsti dalle tabelle del 1992 relativamente all’invalidità, alla cecità, alla sordità e alla sordocecità.
Si badi, però: anche in questo caso dovrà essere preventivamente adottato -entro sei mesi dall’entrata in vigore della legge di conversione del decreto-legge “milleproroghe”, e dunque entro il 25 settembre 2025- un regolamento del Ministero della Salute che individui i criteri in base all’ICF con cui l’accertamento della condizione di disabilità correlata a tali patologie dovrà essere effettuata2 . Nel frattempo, occorre però segnalare che non c’è ancora traccia del regolamento che dovrebbe analogamente individuare i criteri ICF per le tre condizioni già individuate nel d.l. 71 del 2024. Tale regolamento è indispensabile per poter procedere alla sperimentazione della nuova valutazione di base, almeno per quelle tre condizioni . Lo stesso sarebbe dovuto essere adottato entro il 31 ottobre 20242 . La conseguenza è che quindi, per la parte più innovativa della riforma, quella che lega l’accertamento della condizione di disabilità ai criteri ICF, la sperimentazione nelle prime nove province, che secondo un quadro normativo che diventa sempre più indecifrabile, è partita a gennaio 2025, è in realtà ancora al palo, come si evince anche, da ultimo, nella premessa della circolare INPS n. 42 del 17 febbraio 20252 .
Infine, tra le recenti sentenze relative ai diritti delle persone con disabilità, la newsletter segnala due decisioni particolarmente rilevanti con un’analisi della sentenza della Corte costituzionale sulla conoscenza della lingua italiana ai fini della concessione della cittadinanza e la sentenza della Corte di Cassazione in materia di deducibilità delle spese sostenute per l’assistenza delle persone con disabilità.
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