LEDHA, in collaborazione con l'Universitą Milano-Bicocca, pubblica un approfondimento sulla Convenzione Onu e sui General comment pubblicati dal Comitato delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilitą
Il 13 dicembre 2006 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato la Convenzione sui diritti delle persone con disabilità. Fu un vero e proprio “cambio di paradigma” nell’approccio alla disabilità.
Grazie alla Convenzione, infatti, la disabilità è uscita dal “recinto” dell’assistenzialismo e della sanitarizzazione, per entrare a pieno nella dimensione dei diritti umani. Si riconosce quindi che la disabilità è una condizione che pone la persona all’interno di una forma di discriminazione e di mancato rispetto dei diritti umani, che impediscono il riconoscimento del suo status di persona e di cittadino. Questo, di conseguenza, limita la piena partecipazione alla vita sociale in condizione di uguaglianza con gli altri.
Con la Convenzione è stata abbandonata la strada dei “diritti speciali” per le persone con disabilità, per imboccare quella che si preoccupa di valutare se, come e in che misura vengono rispettati i loro diritti umani.
Ma che cosa cambia per le persone con disabilità?
La Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità non è un semplice pezzo di carta. Si tratta invece di uno strumento legale internazionale vincolante. Inoltre, essendo stata ratificata dall’Italia nel 2009 è una legge dello Stato: di conseguenza tutte le norme e le politiche adottate dal nostro Paese devono conformarsi ai principi che sancisce. La conoscenza della Convenzione rappresenta dunque un elemento fondamentale per le persone con disabilità, i loro familiari e tutto il mondo associativo per essere consapevoli dei propri diritti e, se necessario, agire per difenderli.
Tuttavia, poche persone e poche realtà hanno avuto accesso -anche per questioni linguistiche- ai pronunciamenti e ai documenti elaborati nel corso degli anni dal Comitato delle Nazioni Unite un organismo che, tra le altre cose, monitora l’applicazione della Convenzione.
Con il progetto “Diritti umani e disabilità: una relazione difficile” LEDHA-Lega per i diritti delle persone con disabilità vuole colmare questa distanza, rendendo fruibile a tutti il lavoro svolto dal Comitato delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità e i suoi principali pronunciamenti (i General comment), considerando anche ulteriori documenti e indicazioni di altri enti sovranazionali.
Il progetto è stato promosso in collaborazione con il Dipartimento di giurisprudenza dell'Università degli Studi Milano Bicocca e in particolare attraverso il lavoro della dottoressa Alessia Lovece e la supervisione del professor Massimiliano Verga.
A partire da oggi e fino al 3 dicembre 2024 pubblicheremo ogni settimana sul sito internet di LEDHA una scheda dedicata all’approfondimento dei General comment del Comitato Onu. La pubblicazione di ogni scheda verrà accompagnata da un’edizione speciale della newsletter “LEDHAInforma” che andrà a sintetizzarne il contenuto, arricchita da un contributo curato da esperti afferenti al mondo associativo o all’università.
Laura Abet e Giulia Grazioli, legali del Centro Antidiscriminazione Franco Bomprezzi
di Massimiliano Verga e Alessia Lovece
del Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università degli Studi Milano Bicocca
“Diritti umani e disabilità: una relazione difficile” è un progetto ambizioso, che ha richiesto un notevole impegno sia in fase di ricerca, sia in fase di rielaborazione dei contenuti, al fine di creare un documento che, pur nella sua sinteticità, possa permettere, anche ai “non addetti ai lavori” di familiarizzare con i contenuti della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità. Un documento mai necessario come in questo momento attuale.
Attraverso il confronto costante con i legali del Centro Antidiscriminazione Franco Bomprezzi di LEDHA abbiamo unito punti di vista e competenze differenti per pubblicare un documento che fosse il più completo e oggettivo possibile. Riteniamo che il risultato, integrato da voci autorevoli su alcuni contenuti, possa offrire notevoli spunti di riflessione su quello che è lo stato dell’arte nel nostro Paese rispetto al riconoscimento dei diritti delle persone con disabilità.
L'obiettivo principale era mettere in evidenza il grande valore della Convenzione Onu che -a distanza di 16 anni dalla ratifica da parte dell'Italia- risulta in larga parte inattuata e anche poco conosciuta.
Abbiamo rielaborato i documenti analizzati nell’ottica di offrire informazioni chiare, pur nella sintesi della forma, impostate con una grafica intuitiva e caratterizzate da una struttura espositiva di facile fruizione. Abbiamo voluto evitare eccessivi tecnicismi, per permettere anche a persone non specializzate su questi temi di avere un quadro abbastanza completo sul funzionamento del Comitato Onu e sui contenuti dei principali documenti da esso emanati.
Nello specifico, la struttura del progetto è stata pensata per fornire nella "Scheda zero" una sorta di indice. Uno schema generale che, partendo dalla presentazione degli organi delle Nazioni Unite, si concentrasse sulla descrizione del Comitato sui diritti delle persone con disabilità e sul suo funzionamento, con l’obiettivo di far comprendere come gli organi internazionali, spesso ritenuti distanti dalla realtà di tutti i giorni, possano invece offrire preziosi strumenti di tutela ai cittadini.
Le schede successive, invece, partendo dai contenuti dei singoli General comment prodotti dal Comitato, sono stati l'occasione per porre l'attenzione su alcune grandi questioni che, a oggi, risultano ancora piuttosto controverse.
In particolare, all’interno delle schede dedicate alla presentazione dei contenuti dei General comment, sono stati previsti degli specchietti di approfondimento e/o relativi a questioni aperte (ad esempio la capacità giuridico-legale delle persone con disabilità, il riconoscimento del ruolo dei caregiver, il diritto al lavoro, le diverse forme di discriminazione, la deistituzionalizzazione) per offrire spunti di riflessione su questi e altri temi della stessa portata.
Al termine della pubblicazione di tutte le schede questa impostazione permetterà non solo una navigazione "circolare" ma anche di accedere, mediante link funzionali, ai principali documenti emanati dal Comitato e ai più rilevanti atti giuridici internazionali sul tema. Il formato di pubblicazione scelto consentirà poi di stampare, scaricare e condividere con facilità le schede dedicate, al fine di favorire una diffusione sempre più ampia dei contenuti della Convenzione.
Troviamo che questo progetto, già di per sé utile e prezioso, acquisisca in questo preciso momento un valore aggiuntivo: siamo infatti alla vigilia della grande riforma avviata dalla Legge 227/2021 e dai suoi decreti attuativi, che mirano ad armonizzarsi alle disposizioni della Convenzione.
L'auspicio è che questo lavoro possa aiutare non solo a diffondere una cultura del rispetto, ma contribuisca ad aumentare la consapevolezza delle persone con disabilità, affinché siano sempre più protagoniste nell’affermazione dei propri diritti che, vale la pena di ricordarlo, meritano di essere riconosciuti non come prerogative di una specifica categoria di persone, ma in quanto diritti umani.