Ascolta gli interventi di Laura Abet, responsabile del Centro Antidiscriminazione Franco Bomprezzi, e Francesca Fusina, vice-presidente di LEDHA e presidente di Anffas Legnano
Perché le persone con disabilità non vengono credute quando sporgono denuncia? Cosa intendiamo per violenza sottile? Ce lo spiegano Francesca Fusina (vice-presidente di LEDHA e presidente di Anffas Legnano) e Laura Abet (responsabile del Centro Antidiscriminazione Franco Bomprezzi di LEDHA) nel corso di queste interviste realizzate da Radio Marconi e Radio Lombardia in occasione della campagna Voci Invisibili.
Laura Abet a “Marconi radio aperta”
“Le donne con disabilità vivono situazione di discriminazione multipla in quanto donne e in quanto persone con disabilità. Ma possono anche avere un background migratorio: non sono fattori separati. La discriminazione è dunque moltiplicata nei suoi effetti”
Francesca Fusina a “Marconi radio aperta”
“La percentuale di donne con disabilità che hanno subito molestie o violenze sessuali è molto più elevata rispetto a quella della popolazione generale. Ma le denunce sono poche perché le donne con disabilità non vengono credute, e questo è particolarmente vero per chi ha una disabilità intellettiva. Recentemente ho seguito il caso di una persona con sindrome di Down che ripeteva spesso di essere stata molestata da un parente: nessuno le credeva. Paradossalmente il fatto che ne parlasse spesso veniva considerato un ulteriore elemento per non crederle”
Laura Abet a “Radio Lombardia”
“Come Centro Antidiscriminazione abbiamo fatto un ricorso per tutelare un’avvocatessa, persona con disabilità, che era stata offesa su Facebook con frasi discriminatorie e diffamatorie. LEDHA si è messa al suo fianco per portare avanti il ricorso. I giudici hanno riconosciuto non solo la discriminazione nei confronti della donna. Ma di tutte le donne con disabilità”