LEDHA denuncia la doppia discriminazione di cui sono vittime le donne con disabilitą con uno spot radiofonico in onda fino al 2 agosto su Radio Marconi e Radio Lombardia
"Se la tua voce non viene ascoltata qualcuno sta calpestando i tuoi diritti”. È il messaggio che LEDHA-Lega per i diritti delle persone con disabilità lancia attraverso la sua nuova campagna di sensibilizzazione “Voci invisibili” che ha preso il via ieri con la diffusione di uno spot radiofonico sulle frequenze di Radio Marconi e Radio Lombardia fino a venerdì 2 agosto.
Con questa iniziativa LEDHA denuncia la condizione di discriminazione multipla di cui sono vittime quotidianamente le donne con disabilità, in quanto donne e in quanto persone con disabilità.
La discriminazione multipla non è semplicemente la somma di più fattori separati, ma ne crea una nuova e ulteriore.
Un “effetto moltiplicatore” a supporto del quale non esistono oggi politiche o interventi dedicati e che le espone a situazioni di esclusione ma anche di abusi e violenza.
Le donne con disabilità necessitano quindi di strumenti accessibili e supporti efficaci che permettano loro di essere ascoltate, credute nella vita di tutti i giorni così come nelle situazioni non ordinarie.
Una donna che denuncia una molestia (nel mondo virtuale come in quello reale) o un abuso sessuale spesso non viene creduta. La sua parola viene messa in discussione. Per una donna con disabilità cognitiva questo avviene ancora più di frequente per la difficoltà a ricordare oppure a comunicare la violenza o in alcuni casi per la mancanza di consapevolezza di essere vittima. Condizioni a cui si somma il timore di essere ancora più escluse dalla società che può portare a non denunciare.
La situazione non è migliore nel vivere quotidiano. Si pensi per esempio che se prenotare una mammografia può richiedere per tutte tempi anche molto lunghi, per una donna con disabilità motoria, che non può alzarsi in piedi, la difficoltà si trasforma spesso in impossibilità. Sono pochi, infatti, i centri diagnostici dotati di macchinari che permettono di effettuare l’esame in posizione seduta.
In questi anni le legali del Centro Antidiscriminazione Franco Bomprezzi di LEDHA -che riceve ogni anno almeno mille richieste di supporto da parte di persone con disabilità e loro familiari- hanno ricevuto numerose segnalazioni da parte di donne con disabilità che necessitano di un accompagnamento per far valere i propri diritti in ambito lavorativo, sanitario, familiare e sociale.
“Ma quando si parla di discriminazioni e violenze ci sono tante, troppe, donne che rimangono inascoltate -spiega Laura Abet, responsabile del Centro-. Sono diversi i motivi per cui questo avviene. Ad esempio, il timore di non essere credute. O ancora la difficoltà da parte di familiari, amici, operatori e volontari di cogliere quei segnali che possono essere spia di un malessere o di un’ingiustizia subita”.
“Con la nostra campagna vogliamo dare visibilità alle voci invisibili di donne con disabilità, per superare l’indifferenza -continua Abet - Per questo motivo invitiamo le donne con disabilità che pensano di aver subito una discriminazione a contattarci per chiedere aiuto”.
È possibile contattare il Centro Antidiscriminazione Franco Bomprezzi attraverso diversi canali: