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4 Febbraio 2021

Covid e diritti delle persone con disabilitą, dieci raccomandazioni da EDF

L'European disability forum ha analizzato le conseguenze della pandemia, che ha reso pił evidenti le disuguaglianze e le discriminazioni ai danni delle persone con disabilitą

Già prima dello scoppio dell’epidemia di Covid-19 in Europa “una percentuale inaccettabile di persone con disabilità viveva in condizioni precarie”. Più del 28%  degli oltre 100 milioni di persone con disabilità in Europa viveva in condizioni di povertà ed esclusione sociale. Solo il 20% delle donne e il 28% degli uomini con disabilità avevano un lavoro a tempo pieno. La pandemia da Covid 19 ha reso più evidenti queste diseguaglianze e le discriminazioni quotidiane che subiscono le persone con disabilità.

È la denuncia contenuta nel rapporto "Impact of Covid-19 on person with disabilities" ("Impatto del Covid 19 sulle persone con disabilità") curato dall’Europaean disability network (EDF) che invita i leader europei ad agire al più presto per tutelare i diritti delle persone con disabilità. "La pandemia ha esposto le conseguenze di anni, decenni e secoli di diseguaglianze, discriminazione ed esclusione subite da uomini, donne e bambini con disabilità. Nessuno era pronto per affrontare una pandemia. I Governi non erano pronti, e hanno reagito lentamente per proteggere i nostri diritti", scrive Yannis Vasdakastanis, presidente di EDF nell'introduzione al report che rappresenta solo un estratto di un lavoro più ampio dedicato proprio all’impatto dell’epidemia sulle persone con disabilità.

Nel report si mette in evidenza come le persone con disabilità abbiano pagato un prezzo molto alto a seguito della pandemia. Barriere all’accesso ai servizi sanitari, condizioni mediche pre-esistenti, età avanzata, istituzionalizzazione sono solo alcuni dei fattori che hanno reso le persone con disabilità particolarmente vulnerabili al contagio. Due dati -citati nel report- aiutano a comprendere meglio la situazione: le persone con disabilità sono mediamente più suscettibili a condizioni secondarie e co-moribilità (problemi respiratori, diabete, obesità, problemi cardiaci) che possono peggiorare l'esito dell'infezione da Covid-19. Inoltre, EDF stima che almeno un milione di persone con disabilità vivano in strutture residenziali. Luoghi che in questi mesi si sono spesso trasformati in focolai di infezione con esiti letali.

A conclusione del report, EDF pubblica un elenco di raccomandazioni rivolte all’Unione europea e ai leader dei singoli Stati dell’Unione

  1. Impegnarsi politicamente a garantire i diritti delle persone con disabilità e attuare la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità anche in situazioni di rischio e di emergenza umana, come la crisi di Covid 19.

  2. Consultazione e coinvolgimento. Adottare misure per assicurare il coinvolgimento strutturale e sistematico di tutte le persone con disabilità attraverso le loro organizzazioni rappresentative e includere i gruppi più svantaggiati.

  3. Predisposizione e azione. Investire in processi che includono le persone con disabilità per prevenire l'impatto devastante di crisi future. Azioni inclusive devono comprendere comunicazioni sui temi della salute accessibili.

  4. Dati disaggregati. Garantire che i dati raccolti siano disaggregati per età, genere e disabilità. Persone con disabilità che vivono all'interno di istituti o strutture residenziali devono essere includi in tutti i dati raccolti.

  5. Investimenti e budget adeguati. Risorse adeguate devono essere stanziati per far migliorare i diritti delle persone con disabilità, la loro inclusione nella società e l'implementazione della Convenzione Onu e rafforzare il movimento delle persone con disabilità. Gli investimenti per la ripresa (economica, dopo la crisi causata dal Covid, ndr) devono includere le persone con disabilità. Nessun investimento deve essere fatto in progetti e iniziative che violano i diritti delle persone con disabilità attraverso la creazione di edifici, mezzi di trasporto o infrastrutture tecnologiche inaccessibili o che segregano le persone con disabilità.

  6. Accessibilità e inclusione. Garantire accessibilità e inclusione alle persone con disabilità a tutti i livelli di governance, nelle misure di recovery e nella società.

  7. Servizi e ausili. Garantire che servizi di supporto specifici e gli ausili siano disponibili e accessibili a tutte le persone con disabilità e siano riconosciuti come essenziali.

  8. Vita indipendente. Porre fine all'istituzionalizzazione, investendo da subito sulla vota indipendente, promuovendo la transizione dagli istituti a servizi comunitari.

  9. Un approccio basato sui diritti umani. Porre alla base di tutte le azioni un approccio basato sui diritti umani e sulla Convenzione Onu:
    - garantire i principi di uguaglianza e non discriminazione nella legislazione e nella pratica per tutte le persone con disabilità;
    - proteggere le persone con disabilità da violenze, abusi, esclusione, coercizione;
    - garantire un monitoraggio continuo e indipendente del rispetto dei diritti umani
  1. Assicurare un consenso libero e informato prima della vaccinazione
  2. Diritti delle donne. Assicurare la protezione di donne e ragazze con disabilità da violenze e abusi e il mantenimento di servizi di supporto accessibili, compresi quelli riguardanti la loro salute sessuale e riproduttiva e i loro diritti

 

 

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