Questo sito utilizza cookie. Proseguendo la navigazione si acconsente al loro impiego in conformità alla nostra Cookie Policy.
Informativa estesa         

Elenco Film

Torna all'indice

Horse Boy. L'amore di un padre

Regia: Rupert Isaacson

Titolo originale: The Horse Boy: A Father’s Quest to Heal His Son

Durata: 93 min.

Origine: Stati Uniti - 2009

Genere: Documentario

Trailer: http://www.youtube.com/watch?v=-4dWp5WVJwA

Non disponibile al prestito

Quando all’età di due anni, a Rowan viene diagnostico l’autismo, Ruper Isaacson scrittore ed ex allenatore di cavalli e sua moglie, professoressa di psicologia iniziano a cercare la miglior cura possibile per il Kristin Neff, loro bambino, ma nessuna terapia ha effetto. Capiscono un giorno che il figlio, che ma mano si è chiuso in se stesso e non parla, agita le mani e urla senza un motivo apparente, ha un’affinità e una capacità di empatia con gli animali, in particolare coi cavalli. Da qui la decisione della famiglia di intraprendere un viaggio. Il regista segue la coppia texana e suo figlio che nell’estate del 2007, per un mese, hanno attraversato a dorso di cavallo la Mongolia alla ricerca di un gruppo di sciamani, nella speranza che i loro riti e il contatto con la natura potessero aiutare Rowan a guarire.
Inizialmente la moglie Kristin rifiuta, scettica, l'idea del marito di recarsi fin là, poi si lascia convincere. Raggiungono la capitale della Mongolia e poi proseguono a cavallo, carichi di bagagli, salviette usa e getta, pantaloni di ricambio, giocattoli; accompagnati da una troupe cinematografica, un pulmino, una cuoca, delle guide e alcuni traduttori, spostandosi da un guaritore all'altro e arrivando, dopo aver attraversato tutta la steppa, fino all'estremo nord, nel territorio del Popolo delle Renne, nella parte mongola della Siberia, a più di 3 mila metri di altitudine. Molti i riti a cui il bambino è stato sottoposto, nei vari gruppi di sciamani incontrati. Intenso, soprattutto, il contatto con una natura sovrastante, autentica, in grado di restituire tempi e modi di vita diversi dalle città. Rowan, come lo stesso Rupert ha ammesso, dopo il viaggio in Mongolia non è guarito, è migliorato. Ha perso i tratti più violenti della sua condizione, sa controllare di più gli sfinteri ed è capace di rilassarsi, a contatto con la cavalla Betsy, anche per due ore cavalcandola da solo. È ancora autistico, ma i suoi genitori hanno smesso di volere una sua guarigione.